venerdì 1 maggio 2020

Bimbi al tempo del Coronavirus - Cosa ha tolto e cosa ha dato?



Bimbi al tempo del Coronavirus  - Cosa ha tolto e cosa ha dato?


Parlando di bimbi fino ai 10\12 anni nel dare/avere del Coronavirus, cosa stanno guadagnando e cosa stanno perdendo?

Cosa stanno guadagnando?
Guadagnano tempo per il gioco, per loro stessi, per dormire, per stare con papà, mamma e fratelli.

Infatti hanno l'occasione per sviluppare la fantasia del gioco libero che la vita frenetica degli impegni non concede loro; fanno l'esperienza della noia, spauracchio della vita frenetica ma invece terreno fertile della creatività; vivono con il loro reale ritmo sonno veglia, dettato non dagli orari scolastici o di lavoro ma dagli stati d'animo, dalla curiosità, dall'entusiasmo, dalla voglia di vivere; hanno un papà e una mamma a disposizione tutto il giorno per qualsiasi gioco, per riempire i buchi di solitudine, per ogni tipo di sfida, per ogni tipo di esibizione di bravura, per esplorare nuovi mondi, per parlarsi e giocare e non solo per farsi scarrozzare in auto, per giocare, sfidarsi, per esplorare, per farsi guardare, per essere visti.

Dovessi scegliere, la cosa che più mi salta agli occhi come opportunità di questa situazione nuova, difficile e imprevista, intendiamoci, è proprio l'opportunità di "vedersi". Reciprocamente. Volenti o nolenti, ci dobbiamo guardare, vedere, osservare, studiare. E questo per i bambini è meraviglioso.
Essere sicuri di essere visti.


Cosa stanno perdendo?
Stanno perdendo la socialità. Stanno perdendo il ritmo veglia/sonno, stanno perdendo il balance dovere/piacere.

Non avere più la possibilità di essere costretti a farcela da soli, a scuola, nello sport, nelle attività extrascolastiche, ai giardini, per strada, in casa dell'amichetto, toglie loro l'occasione di grandi sfide, affrontate le quali, si ritroverebbero cresciuti. In quell'allontanamento dalle loro sicurezze, dai loro punti di riferimento, dai loro ripari, sta il segreto della loro crescita. In quell'allontanamento dagli occhi vigili dei genitori, guadagnano la libertà di sbagliare senza che il genitore chioccia intervenga per spianargli la strada e, di nuovo, crescono.
Avere interrotto questo circuito virtuoso, è una perdita. Non ci si deve stupire, né preoccupare, se qualche bimbo in questo periodo regredisce un po'. Qualche pipì a letto che ricompare, qualche visita in più nel lettone, qualche difficoltà a prendere sonno da solo, qualche paura che riemerge. La comodità di riattivare le attenzioni dei genitori chioccia è più attraente dell'euforia di crescita.
La perdita del ritmo veglia/sonno se prima abbiamo provata a guardarla nella sua positività, può avere anche un rovescio della medaglia, costituendo una perdita di una vita più ordinata anche in termini di orari per l'alimentazione e per l'armonizzazione con la vita della famiglia in generale.
Anche la perdita del "balance" dovere/piacere, piccolo strumento educativo per far capire la necessità di occuparsi in maniera bilanciata di compiti e svaghi, crea un po' di confusione. In questo gli impegni scolastici stringenti della scuola ai tempi normali erano di per sè ottimi alleati. Adesso i doveri non hanno più una collocazione temporale stabile, ma diventano frutto di contrattazioni continue.

Dovessi scegliere la cosa che più mi salta agli occhi in termini di perdita in questa nuova situazione, sceglierei la mancanza di una pluralità di soggetti educativi a disposizione del bambino. Allenatori, Maestri, amichetti, Educatori, fornivano un'esperienza molto più varia e completa. In questo momento non hanno che noi genitori. Diamoci da fare.

Federico Ghiglione - Pedagogista
Resp. progetto PROFESSIONE PAPA'
Resp. U6, U8, U10 SUPERBA RUGBY GENOVA
Resp. RUGBYTOTS Genova
www.professionepapa.it

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